venerdì 30 settembre 2011

Ho scelto il mestiere di... vento

Sono a casa, una settimana di fine settembre passata a nuotare, a crogiolarmi al sole. Lo zaino e la sacca sono pronti già da diversi giorni, il peso è inferiore ai 20 kg, ho tutto l'occorrente per il trekking con Franco e Pietro, Kathmandu ci aspetta con i suoi profumi, la confusione di un popolo sempre in movimento come formiche impazzite... non vedo l'ora di essere là.


Questo trekking è diverso dai miei soliti, entro in un'altra dimensione, in un mondo totalmente diverso dal mio, non sarò protagonista né comparsa, sarò spettatore emozionato, catturato, coinvolto ma estraneo.


A me piace interpretare il mio cammino al momento, lasciarmi andare dove spesso mi porta il vento... qui, invece, sarà la guida a decidere dove, quando e come.


Ma sarà un'esperienza diversa, avvolgente.


Saranno trentaquattro giorni che entreranno nei miei ricordi con la precisione di una reflex, chiari e precisi nei dettagli, non contaminati dalle solite questioni della vita di sempre... sarà come iniziare una nuova vita.


Ho scelto il mestiere di vento e sono felice anche se so che al ritorno ci saranno i problemi di sempre, i gesti ripetuti nelle stesse strade, fra la stessa gente, nella mia solita vita.


Bisogna sognare, sempre, bisogna scrivere altre pagine della nostra vita e non restare mai davanti ad un foglio bianco, aspettando qualcosa che non c'è.

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