Sono a casa, una settimana di fine settembre passata a nuotare, a crogiolarmi al sole. Lo zaino e la sacca sono pronti già da diversi giorni, il peso è inferiore ai 20 kg, ho tutto l'occorrente per il trekking con Franco e Pietro, Kathmandu ci aspetta con i suoi profumi, la confusione di un popolo sempre in movimento come formiche impazzite... non vedo l'ora di essere là.
Questo trekking è diverso dai miei soliti, entro in un'altra dimensione, in un mondo totalmente diverso dal mio, non sarò protagonista né comparsa, sarò spettatore emozionato, catturato, coinvolto ma estraneo.
A me piace interpretare il mio cammino al momento, lasciarmi andare dove spesso mi porta il vento... qui, invece, sarà la guida a decidere dove, quando e come.
Ma sarà un'esperienza diversa, avvolgente.
Saranno trentaquattro giorni che entreranno nei miei ricordi con la precisione di una reflex, chiari e precisi nei dettagli, non contaminati dalle solite questioni della vita di sempre... sarà come iniziare una nuova vita.
Ho scelto il mestiere di vento e sono felice anche se so che al ritorno ci saranno i problemi di sempre, i gesti ripetuti nelle stesse strade, fra la stessa gente, nella mia solita vita.
Bisogna sognare, sempre, bisogna scrivere altre pagine della nostra vita e non restare mai davanti ad un foglio bianco, aspettando qualcosa che non c'è.
venerdì 30 settembre 2011
mercoledì 21 settembre 2011
IL CIRCUITO DEL MANASLU (NEPAL - TIBET)
Proprio il Larkya La rappresenterà il culmine di questo trekking, il suo punto più elevato e il trait d’union delle due vallate che compongono l’anello attraverso il quale scopriremo i mutevoli paesaggi della regione: dagli habitat caldi e umidi (con campi di riso e miglio, cascate e vegetazione rigogliosa) a quelli alpini dei pascoli in quota e fino allo spoglio paesaggio di roccia e ghiaccio che incontreremo sui 5.000 m; le stesse valli di volta in volta si apriranno sulle dolci colline intorno o si chiuderanno in gole profonde impegnandoci in emozionanti attraversamenti sugli esili ponti tibetani.
Dal suo punto più elevato potremo ammirare il corollario di montagne – unico per imponenza e bellezza – composto da Manaslu (8.156 m), Himalung Himal (7.126 m), Cheo Himal (6.820 m), Gyaji Kung (7.030 m), Annapurna II (7.937 m) e in lontananza il Daulaghiri (8.164 m).
In questa scenografia incantevole, varia e solitaria ci imbatteremo in piccoli gioielli prodotti dalle antiche culture tibetana e nepalese: Lihi, con l’ingresso ornato da un ampio arco di pietra e un immenso mani all’estremo opposto del villaggio; i vivaci bazar di Arkhet e Arughat; l’indimenticabile gompa di Same, con i soffitti in legno affrescato e le immagini di Padmasambhava in terracotta e bronzo.
Lasciare il solitario splendore del Manaslu Himal e rientrare alla civiltà sarà probabilmente la parte più impegnativa di questo trekking.
Iscriviti a:
Post (Atom)